Carne di coniglio: alla scoperta di questa prelibatezza

In forno, in umido, alla cacciatora… Nessuno più resistere al sapore inconfondibile della carne di coniglio. Magra come poche, ideale per una dieta salutare, ma anche tanto digeribile e con pochissimo colesterolo. Addirittura una carne ipoallergenica. Sì, perché il coniglio è ricco di proteine che raramente tendono a scatenare reazioni allergiche.

Ma che tipo di carne è il coniglio? Quali benefici ci può assicurare alla nostra dieta? Come cucinare il coniglio al meglio?

Rispondiamo a queste domande.

Carne di coniglio: che tipo di carne è?

La carne di coniglio fa parte delle carni bianche.

Si tratta di una tipologia dalle ottime percentuali di proteine dall’alto valore biologico, ricca di aminoacidi facili da assimilare. Primo fra tutti, l’acido glutamico che, agendo come neurotrasmettitore, è in grado di agevolare la concentrazione.

Per non parlare della lisina, essenziale nella produzione di collagene, e la leucina, uno stimolante per la crescita dei muscoli. Chiude sicuramente il cerchio il triptofano, decisivo nella formazione della serotonina, altro neurotrasmettitore fondamentale nella regolazione del ciclo sonno-veglia, fame-sazietà e tono dell’umore.

Detto questo, quali sono i valori nutrizionali della carne di coniglio?

Eccoli. (per 100 g di coniglio intero crudo)

• Proteine: 19,9 g
• Potassio: 360 mg
• Calcio: 22 mg
• Ferro: 1 mg
• Sodio: 67 mg
• Magnesio: 22 mg
• Zinco: 3,9 mg
• Fosforo: 220 mg
• Niacina (vit. B3): 6,3 mg
• Colesterolo: 52 mg
• Acqua: 74,9 g
• Kcal: 118

Menzione speciale per la niacina, la vitamina B3 che aiuta il sistema nervoso a lavorare al meglio, contrastando stati ansiosi e favorendo una circolazione sanguigna ottimale.

Quali sono i tutti i benefici della carne di coniglio?

Era già facile intuirli dalla lista dei valori nutrizionali medi ma, se volessimo scendere nei dettagli, ecco alcuni dei benefici più rilevanti a proposito della carne di coniglio.

• Come già detto in apertura, è povera di grassi e colesterolo;
• Rispetto alle altre carni, è più digeribile;
• Ha un altissimo valore proteico (circa 20 g di proteine su 100 g di prodotto);
• È una carne ipoallergenica, particolarmente adatta allo svezzamento, tanto da essere utilizzata per la preparazione di tanti omogenizzati per i neonati; 

Non solo. Il coniglio è un animale a bassissimo impatto ambientale. Questo perché, negli allevamenti, si ciba soprattutto di avena, foraggi e segale, tutte elementi facilmente reperibili in natura, senza particolari consumi.

Gli allevamenti di coniglio, tra l’altro, sono quasi sempre certificati, rappresentando un sinonimo indiscusso di garanzia e di strutture che si preoccupato delle condizioni dell’animale.

Come cucinare il coniglio?

Versatile, tenera, saporita e intensa. Semplicemente irresistibile. La carne di coniglio, di base, si presta ad ogni tipo di preparazione in cucina: dalla padella al forno.

Piccolo consiglio, sempre valido. Se non sei un amante del tipico gusto selvatico del coniglio, potresti fare così. Il giorno prima di preparare il tuo piatto preferito, fai una marinatura con scalogno e aceto di vino bianco. Lascia marinare la carne per tutta la notte, così da assicurarti di aromatizzare bene il taglio, rendendo ancor più morbido il taglio.

Il giorno dopo, asciugala delicatamente con della carta assorbente prima di procedere con la ricetta. Potrai gustarla da sola, per riscoprire il suo gusto autentico, oppure accompagnata da altri ingredienti e aromi che ne esaltino le sue caratteristiche migliori. Provala con i peperoni, i funghi, le olive, verdure e tanto altro ancora. Il coniglio alla cacciatora, ad esempio, è davvero delizioso.

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